Le cince (Parus major, Cyanistes caeruleus, Poecile palustris, Periparus ater)
Avventurandosi nei boschi del parco, è difficile scorgere i numerosi piccoli uccelli che si muovono agili fra le fronde dei rami ma ci si accorge subito della loro presenza grazie ai loro canti squillanti e musicali. Con un po’ di pazienza e fermandosi in silenzio lungo il nostro tragitto, si potranno scorgere numerose cince intente a cercare cibo volando da un rametto all’altro. Le cince sono tutte prevalentemente insettivore e si nutrono degli insetti che trovano sugli alberi e sugli arbusti. Durante i mesi invernali si cibano anche di semi e piccole bacche. Grazie alla loro voracità di insetti sono molto utili nella lotta biologica in agricoltura poiché ne eliminano molti di quelli nocivi per le colture. La più comune tra le cince è certamente la cinciallegra (Parus major), la più grossa delle cince in Italia. Si tratta di una specie facile da riconoscere per il piumaggio giallo sul petto e per un’evidente mascherina nera che copre parte del capo. Il canto è squillante e molto variabile: da semplici richiami “cic cic”, che assomigliano al suono provocato dallo sbattere di due sassolini, a canti musicali assai complessi e articolati. Specie affine alla cinciallegra è la cinciarella (Cyanistes caeruleus), più piccola e più colorata poiché oltre al giallo del petto presenta colorazioni bianche e azzurre sulle ali e sul capo. Occasionalmente nel Parco, sopratutto nel periodo invernale, è anche possibile osservare altre due specie di cince che, meno colorate e appariscenti, possono passare inosservate. Si tratta della cincia bigia (Poecile palustris) e della cincia mora (Periparus ater).
