Ligustro (Ligustrum vulgare)
Il ligustro (Ligustrum vulgare) è un alberello molto ramoso, spesso di forma arbustiva e talvolta prostrata. Le foglie presentano una lamina lanceolata e sono disposte in modo opposto sui rametti. Di consistenza cuoiosa e spessa al tatto, hanno un margine liscio e sono di colore verde scuro. Sono caduche, ma nei climi più miti alcune possono permanere sulla pianta anche nei mesi invernali. Il ligustro è frequente nelle siepi e lungo i margini dei boschi. È una specie tipica del sottobosco di foreste di latifoglie, spesso associato alle querce. La scorza è bruno-verdastra e presenta numerose lenticelle sub-rotonde o ellittiche; i rami sono molto flessibili. Fiorisce in maggio e giugno e i fiori sono bianchi, profumati, raccolti in pannocchie lunghe 8-10 cm. La bacca è blu-nera, di dimensioni pari a 6-8 mm ed è tossica per l’uomo. Viene utilizzato per formare siepi e barriere protettive fitte e molto efficaci. Il nome Ligustrum deriva dal latino ligare = legare per l’impiego dei flessibili rami nella costruzione di cesti e per effettuare legature in agricoltura. Il ligustro ha rivestito, soprattutto in passato, vari motivi di interesse legati alla fabbricazione di inchiostri e, talvolta, per intensificare la tonalità di vini troppo chiari; le foglie sono tuttora impiegate nella concia delle pelli.
