Luppolo

Luppolo (Humulus lupulus)

Il luppolo (Humulus lupulus) è una pianta dioica (esistono individui con soli fiori maschili e altri con soli fiori femminili), perenne, con esili fusti rampicanti che possono raggiungere i 7 m d’altezza. Possiede un apparato radicale estremamente ramificato che genera nuovi individui per via asessuata. Le foglie si presentano in due forme differenti, cuoriformi o palmate con 3-5 lobi; sono munite di un lungo picciolo, opposte, con margine seghettato e ruvide al tatto. I fiori maschili, con 5 tepali fusi, sono verdastri e riuniti in pannocchie pendule; i fiori femminili, riuniti in infiorescenze, sono anch’essi verdastri e poco appariscenti ed hanno l’aspetto di un cono membranoso che circonda un ovario munito di 2 lunghi stimmi pelosi. L’impollinazione è anemofila (trasporto per mezzo del vento). I frutti sono acheni di colore grigio-cenere circondati ma una membrana sottile di aspetto cartaceo che permette la diffusione con l’ausilio del vento (anemocoria). Il luppolo viene usato soprattutto nel processo produttivo della birra, dove assume l’importantissimo ruolo di conferire il sapore amaro e l’aroma. L’uso del luppolo funge anche da conservante naturale della birra in quanto possiede proprietà antibatteriche.In cucina i getti apicali della pianta di luppolo selvatico (luvertìn in piemontese) vengono raccolti in primavera (marzo-maggio) e utilizzati come l’asparago. Il luppolo è inoltre un mite sedativo e può essere utilizzato come sonnifero leggero.


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